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Xylella: valutati nuovi studi

Xylella: valutati nuovi studi

27/04/2015

L' EFSA ha pubblicato, nel gennaio 2015, un  primo parere scientifico volto a valutare i rischi da X. Fastidiosa che colpiscono le piante di ulivo presenti nel territorio dell'UE, analizzando le possibili azioni per la riduzione di tali rischi.

Focolai di X. fastidiosa hanno portato a gravi perdite di piante di agrumi in Sud America e di piante di vite nell'America del Nord. ll gruppo scientifico dell'EFSA  è giunto alla conclusione che anche nel territorio dell'UE X. Fastidiosa può rappresentare un grave rischio non solo per le colture di olivo ma anche per gli agrumi, viti, mandorlo, pesco, quercia, platano e oleandro in considerazione del fatto che gli insetti che veicolano la malattia sono presenti in tutta l'UE e in alcune regioni le condizioni ambientali sono favorevoli al loro insediamento.

Per quanto riguarda le piante di olivo ammalate, il gruppo  scientifico  ha messo in evidenza  che tali piante "erano generalmente colpite da un insieme di organismi nocivi comprendenti X.fastidiosa, diverse specie fungine appartenenti ai generi Phaeoacremonium e Phaemoniella oltre a Zeuzera pyrina (falena leopardo)". Inoltre hanno sottolineato che è poco probabile riuscire ad eliminare totalmente X. fastidiosa, in una zona in cui si è ampiamente diffuso, che si estende per decine di migliaia di ettari quale quella della provincia di Lecce (Puglia), a causa della estesa gamma di piante ospiti e delle diverse specie di insetti vettori. 

Gli studiosi consigliano comunque di utilizzare misure di controllo rigide quali: impedire il movimento di piante infette o di insetti vettori infetti; eliminare le piante infette; controllare gli insetti vettori ed effettuare una corretta gestione della vegetazione circostante al fine di prevenire o rallentare la diffusione dell'organismo nocivo dalla provincia di Lecce alle zone limitrofe o ad altri territori dell'UE.

L' EFSA  il 17 aprile 2015 ha pubblicato un secondo parere scientifico, che qui di seguito viene riportato:

 

"Non esiste al momento alcuna evidenza scientifica che comprovi l'indicazione che alcuni funghi, piuttosto che il batterio Xylella fastidiosa, siano la causa primaria della sindrome del disseccamento rapido degli ulivi osservata in Puglia, nel sud dell'Italia. È questo l'esito principale di un'analisi condotta dall'EFSA sulla scorta di nuovi studi e di altre informazioni trasmesse all'Autorità"