Salmonella Stanley in diversi paesi dell’ UE - Terzo aggiornamento
25/05/2014
European Centre for Disease Prevention and Control
European Food Safety Authority2
European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), Stockholm, Sweden
European Food Safety Authority (EFSA), Parma, Italy
Tra il 1 Agosto e il 31 Gennaio 2013, in 10 Stati membri dell' UE sono stati segnalati 710 casi di infezioni da Salmonella Stanley non correlati tra di loro. Le informazioni microbiologiche ed epidemiologiche raccolte attraverso indagini sulla salute pubblica, sul cibo e sulle valutazione veterinarie hanno evidenziato che il focolaio di infezione era da imputare alla catena di produzione del tacchino. Dal gennaio 2014, sono stati segnalati nuovi casi di cluster e epidemie da S. Stanley in quattro Stati membri, tutti potenzialmente legati alla precedente epidemia del 2011-2012. Tutti i casi hanno evidenziato lo stesso ceppo epidemico indistinguibile sulla base dei risultati dell'elettroforesi su gel a campo pulsato (PFGE) dal ceppo precedente. Gli ultimi casi evidenziati in Europa sull'epidemiologia da S. Stanley, suggeriscono che il ceppo epidemico 2011-2012 è ancora presente sul mercato alimentare europeo. Su questa base, si prevedono nuovi casi sporadici e focolai di S. Stanley anche in altri paesi europei. Pertanto l'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) sollecita gli Stati membri a indagare sui piccoli cluster e focolai di infezioni da S. Stanley sul proprio territorio nazionale. I dati raccolti dovranno essere trasmessi attraverso la piattaforma EPIS-FWD nella quale è presente un questionario predisposto per il focolaio del 2011-2012. L'ECDC, inoltre, ha promosso uno studio pilota per la sorveglianza molecolare e incoraggia tutti i paesi a partecipare al progetto e a fornire i profili di PFGE di S. Stanley isolati all'European Surveillance System (TESSy). È importante sottolineare che le persone che lavorano nel settore alimentare (dalla produzione alla ristorazione) e i consumatori, devono seguire rigide misure di igiene personale, come per esempio il lavaggio delle mani, così come previsto per le norme di igiene alimentare. Ad esempio nel maneggiare la carne di tacchino cruda dovrà essere evitata la contaminazione crociata con la carne pronta da consumare. L'ECDC e l'EFSA raccomandano ai manager della sicurezza dei diversi paesi di intraprendete altre azioni per individuare e contenere le infezioni da S. Stanley nella catena di produzione dei tacchini al fine di evitare la successiva contaminazione delle carni. Se ritenuto necessario, misure simili dovrebbero essere intraprese anche nella catena di produzione della carne.