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L’EFSA e l’ ECDC rilevano un aumento delle infezioni da Campylobacter e Listeria nell'Unione Europea

L’EFSA e l’ ECDC rilevano un aumento delle infezioni da Campylobacter e Listeria nell'Unione Europea

05/01/2016

I principali risultati che emergono dall'ultima relazione annuale EFSA-ECDC sulle zoonosi e sui focolai infettivi di origine alimentare nell'Unione europea  indicano che nel 2014 i casi di Listeriosi e Campilobatteriosi nell'uomo sono di nuovo aumentati.

Listeria monocytogenes, il batterio che provoca la listeriosi nell'uomo e negli animali, ha raramente superato i limiti di sicurezza imposti per legge negli alimenti pronti al consumo, che rappresentano la più comune fonte di infezione alimentare per l'uomo. Ciononostante le infezioni da listeriosi sono aumentate del 16% rispetto al 2013. Sebbene il numero di casi segnalati (2161) siano relativamente bassi, il loro aumento risulta comunque preoccupante poiché i dati raccolti si riferiscono alle forme gravi della malattia, con elevata incidenza di mortalità specialmente per gli anziani e per i pazienti con ridotte difese immunitarie.

Il Campylobacter si trova soprattutto nella carne di pollo. La campilobatteriosi dal 2005 è la malattia di origine alimentare più comunemente riferita nell'Unione europea. Il numero di casi confermati nel 2014 è pari a 236.851, con un incremento del 10% rispetto al 2013. L'aver riscontrato un aumento di tale infezione potrebbe essere in parte spiegato con il miglioramento del sistema di sorveglianza e/o con la migliorata capacità diagnostica.

Mike Catchpole, direttore scientifico all'ECDC, ha così commentato: "E' preoccupante che le infezioni da Campylobacter e Listeria continuino ad aumentare nell'Unione europea". Ha poi aggiunto: "Questa situazione mette in luce l'importanza di migliorare la sorveglianza sulla listeriosi mediante la tipizzazione molecolare (lavoro attualmente in corso di sviluppo da parte dell'ECDC e dell'EFSA) e l'importanza di rafforzare le misure di controllo del Campylobacter in tutta l'UE".

Marta Hugas, responsabile dell'Unità "Pericoli biologici e contaminanti", ha affermato che "Tutti i principali soggetti che operano nella catena alimentare devono coalizzarsi per migliorare il monitoraggio a livello Europeo: la cooperazione è fondamentale per ridurre l'incidenza di queste due malattie in Europa".

Nel 2014 i casi di Salmonellosi sono leggermente aumentati, in parte a causa delle variazioni nel numero degli Stati membri che hanno trasmesso i dati. Tuttavia, nel settennale 2008-2014, per la salmonellosi si è registrato un trend in discesa statisticamente rilevante. Ciò si deve principalmente al successo dei programmi di controllo della Salmonella nel pollame messi in atto dagli Stati membri dell'UE e dalla Commissione europea. Dal 2008 in poi il numero di focolai infettivi di Salmonella segnalati all'interno dell'UE è diminuito del 44%.

La relazione EFSA-ECDC riguarda 14 zoonosi e sui focolai infettivi di origine alimentare. Essa si basa sui dati raccolti da 32 Paesi europei (28 Stati membri dell'UE e quattro Stati non membri) ed è di ausilio alla Commissione europea e agli Stati membri stessi nel monitorare, controllare e prevenire le malattie zoonotiche.