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Focolaio infettivo di epatite A : EFSA coordina le indagini sulla tracciabilità a monte

Focolaio infettivo di epatite A : EFSA coordina le indagini sulla tracciabilità a monte

19/09/2014

A  maggio 2013, in  Germania sono stati segnalati casi di epatite A (HAV)  con genotipo (IA). In Italia, tra il 1 gennaio 2013 e il 31 maggio 2014 sono stati notificati 1300 casi di epatite A con un picco epidemico tra aprile e maggio 2013. In Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda,Norvegia,Paesi Bassi, Polonia, Svizzera e Regno Unito sono stati segnalati e  confermati 331 casi con ceppo KF182323. Il virus in Italia, Francia e Norvegia è stato isolato in mix di frutti di bosco surgelati, frutti di bosco e prodotti della pasticceria, mentre in Irlanda, Paesi Bassi e Svezia in frutti di bosco e bacche. La ricerca del focolaio di infezione  è iniziata con l'analisi di 38 lotti di frutti di bosco provenienti da Italia e Irlanda, più ulteriori 5 lotti aggiunti nella primavera del 2014 provenienti da Francia, Norvegia e Svezia. Il lavoro ha confermato che il virus proveniva dai frutti di bosco e complessivamente sono state evidenziate 6.227 transazioni tra 1.974 operatori del settore alimentare. Una rete di questo tipo ha complicato non poco il lavoro e non ha permesso di identificare l'origine precisa del focolaio. Tra i Paesi maggiormente sospettati di aver messo in commercio lotti di frutti di bosco contaminati vi sono la Bulgaria (per le more) e la Polonia (per il ribes rosso) ma l'Efsa non dà conferma in tal senso. Poiché i frutti contaminati potrebbero essere ancora in circolazione nella catena alimentare, l'EFSA sottolinea ancora una volta l'esigenza di intensificare la sorveglianza, la comunicazione del rischio, le vaccinazioni e ulteriori ricerche nel settore della salute pubblica. L'EFSA raccomanda inoltre una scrupolosa igiene e accurate prassi di produzione e coltivazione nei Paesi produttori di frutti di bosco.