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Ebola: nessun rischio di trasmissione attraverso gli alimenti

Ebola: nessun rischio di trasmissione attraverso gli alimenti

19/03/2015

La Commissione Europea ha chiesto all'EFSA di fornire assistenza scientifica e tecnica sul rischio legato alla trasmissione del virus Ebola attraverso il consumo di alimenti di origine alimentare nell'Unione Europea (UE).  Questa richiesta  si è resa necessaria perché l'UE importa e consuma alimenti crudi da paesi africani in cui sono in cui si sono manifestati focolai umani a causa di virus Ebola Zaire (ZEBOV).

Dal 1976 al 11 marzo 2015 sono stati documentati focolai di ZEBOV  in nove paesi africani: Repubblica Democratica del Congo , Repubblica del Congo, Gabon, Guinea, Liberia, Mali, Nigeria, Sierra Leone e Senegal.  Da questi paesi vengono importati soprattutto caffè, tè, cacao, spezie  e loro manufatti  oltre a frutta, verdura, pesci, crostacei, molluschi e invertebrati acquatici  e loro preparati .

L' EFSA ha preso in esame il rischio di trasmissione del virus Ebola a partire dal consumo di alimenti crudi – come piante, frutta e verdura – importati legalmente nell'UE da Paesi africani.

Gli esperti hanno utilizzato due metodiche di approccio per l'analisi della presenza del virus: il  top-down  (basata sulla sorveglianza) e il bottom-up (utilizzando il paradigma di valutazione del rischio microbico standard, dove l'agente è seguito attraverso la catena alimentare per produrre una previsione di rischio per la salute umana relativo ad altri agenti e/o alimenti) Attraverso la combinazione dei due approcci è stato valutato  il rischio di trasmissione  del virus con  il consumo di cibi crudi e carne di animali selvatici importati in Europa dai paesi africani in cui si sono manifestati focolai umani da ZEBOV.

Utilizzando il primo approccio "top-down" si è concluso che gli alimenti che non contengono carne proveniente da animali selvatici non sono associabili a casi umani di  ZEBOV. Pertanto non vi sono prove di trasmissione  attraverso questi alimenti di ZEBOV alle persone nell'Unione europea (UE).

Utilizzando il  secondo approccio "bottom-up" si è evidenziato che affinchè la trasmissione del virus avvenga attraverso il cibo , sono necessari  diversi passaggi:

i ) il cibo crudo da esportare deve essere contaminato con ZEBOV al punto di origine;

ii ) il cibo importato deve contenere virus vitale quando arriva nell'UE;

iii ) la persona deve essere esposta al virus attraverso la manipolazione e la preparazione (sia dai consumatori che dal personale preposto al trattamento degli alimenti prima del loro utilizzo);

iiii) la persona va incontro ad infezione dopo l'esposizione.

Ognuno di questi steps è necessario affinché il virus possa essere contratto attraverso il consumo degli alimenti.

A causa della mancanza di dati e di conoscenza, che si traduce in notevole incertezza, non è possibile quantificare il rischio di trasmissione di origine alimentare di ZEBOV derivata dal consumo di questi alimenti importati  o di fatto se questa modalità di trasmissione possa verificarsi .

Le conclusioni generali di entrambi gli approcci suggeriscono che il rischio di trasmissione di origine alimentare da ZEBOV attraverso gli alimenti diversi da carne di animali selvatici importati nella UE rimane solo una possibilità teorica e  mai dimostrata. Tuttavia, questo valutazione combinata deve essere presa con cautela a causa della mancanza di dati.