Indietro

Batteri del gruppo Bacillus cereus: i rischi per la salute pubblica

Batteri del gruppo Bacillus cereus: i rischi per la salute pubblica

26/07/2016

Gli esperti dell'EFSA hanno aggiornato un'opinione scientifica risalente al 2005 sui rischi per la salute pubblica posti dalla presenza di Bacillus cereus e di altre specie di Bacillus negli alimenti.

Il gruppo Bacillus cereus comprende otto specie (B. cereus in senso stretto, B. anthracis, B. thuringiensis, B. weihenstephanensis, B. mycoides, B. pseudomycoides, B. cytotoxicus e B. toyonensis), di cui una di queste, il Bacillus thuringiensis, è usata come biopesticida per il controllo degli insetti.

Spontaneamente presenti in natura, questi batteri del suolo possono causare malattie a trasmissione alimentare che comportano solitamente vomito e diarrea. 

Secondo gli esperti dell'EFSA, l'unico modo d'individuare con certezza i ceppi del gruppo Bacillus cereus  è quello di mapparne l'intera sequenza genomica. A tale proposito, raccomandano il ricorso a tecniche di sequenziamento dell'intero genoma per acquisire dati pertinenti come base di un'ulteriore valutazione del rischio.

Inoltre, gli esperti scientifici insistono sull'adozione di determinate pratiche di controllo per la gestione dei rischi posti da tali batteri. Di queste, una delle più importanti prevede la conservazione refrigerata degli alimenti a una temperatura massima di 7°C.

Dal 2007 al 2014, gli Stati membri hanno segnalato 413 focolai relativamente ai quali sussistevano prove oggettive di un'origine alimentare connessa al Bacillus cereus e che hanno colpito 6 657 persone, causando 352 ricoveri.

 

In particolare, la Commissione europea ha chiesto all'Autorità per la sicurezza alimentare europea (EFSA) di:

  1. fornire un aggiornamento delle informazioni disponibili sulla patogenicità del genere Bacillus (con l'esclusione di B. anthracis),  specificamente per valutare il rischio per la salute pubblica derivante dalla presenza di B. thuringiensis negli alimenti;
  2. rivedere i metodi microbiologici per distinguere le diverse specie del gruppo B. cereus e per identificare i diversi ceppi di B. thuringiensis, ed i metodi per identificare la presenza di tossine prodotte da questi microrganismi;
  3. revisionare i dati esistenti sulla prevalenza di B. thuringiensis nell'ambiente, e sulla contaminazione dei prodotti alimentari;
  4.  indicare, se possibile, i livelli massimi di sicurezza di Bacillus, e in particolare di B. thuringiensis, negli alimenti;
  5.  valutare quali sarebbero i livelli di B. thuringiensis nei prodotti alimentari, se questo microrganismo è stato utilizzato prodotto fitosanitario, in tutte le fasi della catena alimentare;
  6. fornire un aggiornamento sulle azioni di controllo, per gestire il rischio causato da Bacillus spp. in particolare B. cereus, B. thuringiensis, e loro tossine.