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Alimenti di origine non animale: quali sono i rischi?

Alimenti di origine non animale: quali sono i rischi?

20/03/2015

Il 13 Marzo del 2015 l'EFSA ha pubblicato un articolo nel quale viene riportata un'intervista al presidente del gruppo di lavoro, Jim McLauchlin, sui rischi per la salute degli alimenti di origine non animale.L'articolo  illustra i rischi causati dal consumo di frutta, verdura, cereali e spezie che costituiscono una  parte importante della nostra dieta quotidiana che possono causare malattia anche gravi e qui di seguito vengono riportati  le risposte ad alcuni quesiti da parte del presidente del gruppo di lavoro.

 

  • Quali sono gli alimenti che pongono i rischi più elevati?

Tra gli alimenti di origine non animale, consumati crudi o minimamente trasformati, che sono fonte di rischi per la salute nei paesi della UE vanno ascritti le verdure a foglia verde, ortaggi a bulbo e a stelo, pomodori, meloni, baccelli, legumi o cereali freschi, semi germogliati e frutti di bosco. Questi alimenti possono essere consumati sia crudi che trasformati. Sebbene sono in genere privi di sostanze nocive, quali agenti chimici velenosi, tossine e organismi patogeni, possono talvolta causare malattie gravi, anche con esito fatale. Nel 2011, ad esempio, in Germania si è sviluppato un focolaio infettivo da Escherichia coli, produttore della tossina Shiga, in seguito alla contaminazione di semi germogliati, che ha causato 53 morti e più di 2.300 ricoveri ospedalieri.

 

  • Gli effetti sono più o meno gravi di quelli causati dagli alimenti di origine animale?

L''EFSA ha evidenziato che gli alimenti di origine non animale sono associati al 10% dei focolai, al 26% dei casi accertati negli esseri umani, al 35% dei ricoveri ospedalieri e al 46% dei decessi. Tuttavia, se si escludono i dati del grande focolaio epidemico da Escherichia coli del 2011, tra tutti i decessi segnalati causati da focolai infettivi di origine alimentare, gli alimenti di origine non animale contribuiscono solo per il 5%.

 

  • Si registra un aumento di questi rischi negli ultimi anni?

Nell'arco del periodo in esame, è aumentato il numero di focolai segnalati associati agli alimenti di origine non animale, dei casi di malattia, dei ricoveri ospedalieri e dei decessi, ma gli alimenti di origine animale continuano a essere la fonte della maggior parte dei focolai documentati e segnalati (90%).

 

  • Che cosa possono fare i produttori per ridurre i rischi?

Per i coltivatori e i produttori, l'obiettivo principale deve essere l'attuazione di sistemi di sicurezza alimentare, comprendente corrette prassi agricole, igieniche e di produzione e analisi di rischio e punti critici di controllo. Questi sistemi devono essere implementati dai campi alla tavola,  in termini di maggior controllo microbiologico. Inoltre, ogni azienda agricola ha caratteristiche particolari, ad esempio la prossimità a fonti d'acqua, l'uso di pesticidi, ecc., pertanto i pericoli devono essere valutati caso per caso.

 

  • Che cosa possono fare i produttori per ridurre i rischi?

I consumatori devono sempre manipolare, preparare e conservare gli alimenti di origine non animale in condizioni di sicurezza. Ciò comprende, ad esempio, lavarsi le mani e tenere pulite le aree della cucina, separare gli alimenti crudi da quelli cotti e conservare gli alimenti a temperature idonee.

 

  • Quali sono state le sfide principali affrontate in questo lavoro?

Le tipologie di alimenti prese in esame in questo lavoro sono molto eterogenee e richiedono pratiche di produzione, conservazione, lavorazione, vendita e preparazione diverse. Ciò ha rappresentato una sfida che ha richiesto un'ampia gamma di competenze professionali.

 

  • E come sono state affrontate?

Disponendo di competenze professionali diversificate e complementari nel gruppo di lavoro che hanno costituito un valido team. Anche il sostegno della segreteria scientifica dell'EFSA è stato importante. Ci si è avvalsi del contributo del personale del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, dei membri del gruppo di esperti scientifici BIOHAZ, del personale dell'EFSA e di rappresentanti dell'industria alimentare. Inoltre è risultata estremamente utile la possibilità di osservare personalmente le fasi di coltivazione e raccolta, durante la visita a un'azienda agricola produttrice di verdura a foglia verde in Murcia, Spagna.

 

  • Quale potrebbe essere l'impatto di questo lavoro?

La consulenza scientifica dell'EFSA assisterà la Commissione Europea nell'esame delle opzioni di gestione del rischio per il controllo dei pericoli microbiologici in questo ampio gruppo di alimenti. Questo lavoro può essere utile anche per altre istituzioni europee, valutatori e gestori del rischio a livello nazionale, università e industrie che operano nel settore alimentare.

 

Per maggiori approfondimenti è possibile consultate la pagina web:

http://www.efsa.europa.eu/en/press/news/150313.htm?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=20150319&utm_content=hl